Come trasferire un immobile in caso di separazione o divorzio: aspetti pratici

Come trasferire un immobile in caso di separazione o divorzio: aspetti pratici

La separazione personale dei coniugi  o il divorzio, comporta, tra le varie conseguenze, la necessità di regolare gli aspetti patrimoniali, tra cui il trasferimento della proprietà di un immobile. Questo passaggio può avvenire sia in via consensuale, mediante accordo tra le parti, sia in sede giudiziale. Vediamo quali sono le implicazioni giuridiche e fiscali di tale operazione.

Aspetti Giuridici del Trasferimento Immobiliare

Il trasferimento di un immobile cointestato nell’ambito della separazione può avvenire in diversi modi:

  • Assegnazione della casa coniugale: se la coppia ha figli minori o non economicamente autosufficienti, il giudice può assegnare la casa coniugale a uno dei coniugi, indipendentemente dalla titolarità dell’immobile, al fine di garantire la stabilità del nucleo familiare. Attenzione: l’assegnazione della casa coniugale non è un trasferimento della proprietà dell’immobile e non è un diritto permanente. Infatti essa si sostanzia in un diritto, per il coniuge assegnatario, di utilizzare l’immobile avendo come scopo l’interesse della prole. Pertanto, questo diritto può cessare, su richiesta del coniuge non assegnatario, qualora la prole divenga autosufficiente oppure qualora il coniuge assegnatario inizi una convivenza “more uxorio” con altra persona.
  • Cessione della quota di proprietà: uno dei coniugi può cedere la propria quota dell’immobile all’altro, con o senza corrispettivo economico. Attenzione, il trasferimento dell’immobile può essere effettuato anche in favore dei figli (se minorenni occorre un apposito procedimento innanzi al Giudice tutelare), lasciando l’usufrutto a entrambi i coniugi o a uno solo di essi. È una soluzione molto adottata e preferibile in caso di perdurante disaccordo.
  • Vendita a terzi: qualora nessuno dei coniugi intenda mantenere la proprietà, l’immobile può essere venduto a terzi e il ricavato suddiviso tra le parti secondo gli accordi.
  • Trasferimento a titolo di liquidazione: il trasferimento può essere concordato come forma di regolazione dei rapporti patrimoniali, inserendolo negli accordi di separazione omologati dal tribunale.
  • Regolamentazione del mutuo, qualora presente (leggi articolo dedicato).

Per garantire la validità dell’atto, il trasferimento può essere formalizzato direttamente nell’accordo di separazione consensuale omologato dal tribunale o con un successivo atto notarile.

Regime Fiscale del Trasferimento Immobiliare

Uno degli aspetti più rilevanti è il trattamento fiscale dell’operazione. Il trasferimento di un immobile effettuato in esecuzione di accordi di separazione o divorzio gode di una particolare esenzione fiscale prevista dall’art. 19 della Legge 6 marzo 1987, n. 74. In base a tale normativa:

  • Non si applicano imposta di registro, imposte ipotecarie e imposte catastali.
  • L’atto è esente anche dall’imposta sulle donazioni e successioni.
  • Non si applica l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) su eventuali plusvalenze generate dalla cessione dell’immobile tra coniugi.

Questa agevolazione rappresenta un notevole vantaggio economico, consentendo ai coniugi di regolare i propri rapporti patrimoniali senza ulteriori aggravi fiscali.

Considerazioni Pratiche

  • Redazione dell’accordo: è consigliabile che gli accordi di trasferimento siano dettagliati e redatti con il supporto di un avvocato esperto in diritto di famiglia.
  • Intervento del notaio: se il trasferimento non è già contenuto negli accordi di separazione omologati, sarà necessario un atto notarile.
  • Aggiornamento catastale: il nuovo proprietario dovrà procedere alla trascrizione del trasferimento nei registri immobiliari e all’aggiornamento catastale.
  • Caso di disaccordo tra i coniugi: qualora i coniugi non trovino un accordo sulla destinazione dell’immobile, la questione potrà essere risolta dal giudice. In questi casi, il tribunale potrà disporre la vendita coattiva dell’immobile e la suddivisione del ricavato secondo le quote di proprietà, oppure assegnare l’immobile a uno dei coniugi, eventualmente stabilendo un conguaglio economico a favore dell’altro. È importante sapere che la mancata collaborazione di uno dei coniugi può rallentare il procedimento, rendendo necessario il ricorso a esecuzioni forzate o provvedimenti giudiziali più complessi.
  • È fondamentale sempre regolare tutti i rapporti patrimoniali connessi all’immobile, come mutuo, crediti fiscali da ristrutturazione, finanziamento mobili ecc.

Conclusioni

Il trasferimento di un immobile in sede di separazione è un’operazione che deve essere attentamente valutata sotto il profilo giuridico e fiscale. L’agevolazione fiscale prevista dalla legge rappresenta un’opportunità da sfruttare per ridurre i costi connessi alla separazione. Per garantire che l’operazione avvenga in conformità alla normativa vigente e senza rischi futuri, è sempre consigliabile affidarsi a professionisti del settore legale.

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